Durante questo ultimo laboratorio di tirocinio indiretto ci siamo messi in gioco noi in prima persona. Abbiamo lavorato riflettendo sulle nostre esperienze, individuando continuità e discontinuità/specificità delle singole scuole.
Ci siamo confrontanti su quale fosse il mezzo più idoneo per riassumere quanto discusso e abbiamo individuato nella stesura di una filastrocca/poesia lo strumento migliore. Tra le strofe della poesia si possono individuare gli elementi saldi che hanno caratterizzato i nostri tirocini come le routine, il gioco, la programmazione dell'insegnante, ... abbiamo lasciato da parate gli elementi di discontinuità, o meglio, di specificità delle singole realtà perché comunque, quello che abbiamo potuto osservare e vivere, è che al centro c'è stato e c'è il bambino, con le sue caratteristiche e i suoi interessi.
Abbiamo poi deciso di rappresentare il lavoro attraverso una breve scenetta, utilizzando il linguaggio del corpo: elemento centrale, o quasi, in tutti i nostri percorsi all'interno delle scuole. Abbiamo usato anche del materiale presente in loco (palestra) o portato da casa, realizzando un prodotto artigianale semplice ma efficace.
Quello che ci rimane di quest'ultimo incontro è certamente il bello dell'incontrarsi per condividere, ma soprattuto il realizzare qualcosa assieme, divertendosi e mettendosi in gioco in prima persona.