Commento_Angiari, Pederiva, Peterlini, Riz, Verber, Vinante

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von Irene Verber -
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LA PIRAMIDE DELLE NOSTRE ESPERIENZE

L’immagine che rappresenta le nostre esperienze di tirocinio è una piramide, formata da persone, poiché abbiamo visto che la collaborazione e la condivisione tra le insegnanti è fondamentale per dare un senso di continuità educativa ai bambini.

Alla base della nostra piramide si trovano gli elementi di continuità riscontrabili in tutte le scuole che ci hanno ospitato:

-fare ricerca osservativa che guida l’agire didattico: i bambini, infatti, sono abituati a co-costruire il sapere e le conoscenze a partire dall’osservazione e dall’investigazione dei fenomeni fisico-naturali e sociali-relazionale con l’intento di costruire ipotesi e teorie per spiegarli e comprenderli

-valorizzazione del territorio: le risorse del territorio vengono sfruttate in un’ottica di sistema formativo integrato per lavorare in sinergia con esso e per aumentare le esperienze dei bambini come cittadini attivi e consapevoli

-setting: l’ambiente è pensato e progettato come terzo educatore, la sua strutturazione fa emergere il curriculum implicito alla base dell’azione didattica

Al centro della piramide si trovano gli elementi di semi continuità, da noi chiamati così perché non comuni a tutte le scuole vissute, ma ritrovabili solo in alcune:

-la presenza di una routine scandita per dare prevedibilità e riferimenti temporali al bambino

-i lavori vengono organizzati suddividendo la sezione in gruppi: in alcune scuole la suddivisione si basa sull’età, mentre in altre si predilige la metodologia del piccolo gruppo, eterogeneo poiché il bambino è competente a prescindere dalla sua età

Infine, sulla cima della piramide troviamo le specificità di ciascuna scuola:

-la presenza di materiali naturali, non strutturati lascia la libera sperimentazione nel gioco

-il trilinguismo viene valorizzato tramite attività nelle tre lingue, ovvero per due settimane insegnanti e bambini parlano in italiano, alternandole con altre due settimane in cui si parla il ladino. Il tedesco, invece, viene parlato dalla lettrice per due volte a settimana

-il progetto “Parole gentili” affiancato a quello del “Pane della pace” consiste nella riflessione su quali siano le parole e le azioni gentile da promuovere nell’arco della giornata sia dentro che fuori dal contesto scolastico

-l’orto didattico è strutturato su due anni scolastici, i bambini si prendono cura di un piccolo orto collocato dietro alla scuola dove sono state piantati ortaggi e fiori. Nella stessa direzione è stato proposto l’approfondimento sul lombricaio in collaborazione con il museo civico di Rovereto

-la lettura animata di albi illustrati diventa sfondo quotidiano per portare l’attenzione su svariate tematiche